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DEPOSITO SCORIE NUCLEARI: PIU’ TEMPO PER ARGOMENTARE

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180 giorni per poter approntare le osservazioni da parte delle Regioni, Comuni, Enti ed Associazioni e giustificare il no a rendere i nostri territori siti di deposito unico nazionale di scorie radioattive, questo il risultato raggiunto dai 10 Comuni pugliesi e lucani nel richiedere la dilatazione dei 60 giorni previsti.

Erano i primi giorni di gennaio quando fu resa nota la mappa dei siti potenzialmente idonei a ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari, tra cui figurano l’area BA5 - Gravina in Puglia che si trova a ridosso dalla rete Natura 2000 e cioè il sito SIC Difesa Grande e un’area compresa tra Altamura e Matera.

Non sempre con la dovuta solerzia ci si è mossi per coordinare le azioni da seguire, basti pensare che finora non c’è stato un protocollo di coordinamento tra la Puglia e la Basilicata, la nostra Regione ha istituito un tavolo tecnico e di coordinamento con l’interessamento dei Comuni, il Parco Alta Murgia ed altri soggetti.

A livello locale si è costituito il Comitato di Consultazione Popolare del quale fanno parte i sindacati e varie associazioni, questo oltre ad approfondire la questione grazie anche all’apporto di tecnici ha avviato incontri con Enti ed altri Comitati tra cui “NO SCORIE PUGLIA E BASILICATA” che ha il compito di coordinare ed organizzare le varie iniziative.

In quest’ottica per domenica 28 p.v. è previsto un sit-in da tenersi contemporaneamente in più Comuni, al momento sono: Acerenza, Altamura, Gravina, Laterza, Matera, Oppido; l’appuntamento è per le ore 10.

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