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CGIL: NO CONTRIBUTI A COLORO CHE HANNO UNA BUONA SITUAZIONE ECONOMICA

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Le misure di aiuto ai cittadini in difficoltà economiche, in conseguenza della pandemia in corso, hanno aperto sin dal marzo scorso, un dialogo tra l’Amministrazione Comunale e i sindacati al fine di condividere le scelte di intervento da attuare; lunedì 14 u.s. c’era stato un ulteriore incontro durante il quale erano state trovate delle intese per definire i criteri in base ai quali si sarebbe dovuto riconoscere i contributi agli aventi diritto.

Il giorno successivo veniva recapitata ai sindacati, da parte dell’Amministrazione, una nota con la quale si esplicitano i criteri per l’erogazione dei buoni pasti sintetizzabili nel modo che segue:

- titolarità ISEE non superiore € 8 mila; 

- disoccupazione di tutti i componenti maggiorenni del nucleo famigliare o comunque titolari di redditualità documentabile ad ogni titolo percepita, quindi da (lavoro autonomo, dipendente o pensionistica) e ammortizzatori sociali (disoccupazione, cassa integrazione ordinaria o in deroga ecc.) non superiore ad € 150,00 mensili per componente del nucleo famigliare;

- di non essere beneficiario di misure di sostegno al reddito (Reddito di Cittadinanza, Red 3.0 ecc o reddito di emergenza) ovvero di essere titolare del beneficio, percependo una somma non superiore ad € 300,00 mensili; 

- di non avere al momento della presentazione dell'istanza, una giacenza bancaria/postale superiore ad € 1.500, 00 per ciascun componente del nucleo famigliare.

- Tutti coloro che si ritrovano in tali criteri potranno essere assegnatari di contributo in ragione del numero delle persone che compongono il nucleo familiare; inoltre, continua la nota, verrà erogato un contributo per i buoni pasto corrispondente ad € 200,00 nella misura massima.  anche a coloro che si trovano in situazione di attestato isolamento fiduciario causa Emergenza Covid - 19, a prescindere dalla propria redditualità.

Immediata la risposta di Giuseppe Deleonardis, coordinatore della CGIL Gravina: “…condividiamo le proposte di modifica fatta eccezione dell’ultimo punto di  cui non  comprendiamo la ratio. In quando se la condizione reddituale e di indigenza ispira le misure dei punti precedenti non si comprende la deroga ampia che a prescindere dalla condizione economica è sufficiente l’isolamento fiduciario per accedere alla misura”. Non ha, in buona sostanza, accettato le modalità celeri che hanno portato alla modifica  delle intese raggiunte, queste non hanno permesso una dovuta discussione e approfondimento più razionale e di merito,  per cui chiede di avere copia della delibera appena approvata

Domanda: a che servono gli incontri se poi…

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