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ITALIA VIVA: "LA TRISTE STORIA INFINITA DEL MERCATO DI VIA GENOVA

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Un grande scatolone bello e colorato costato circa 800.000 euro di fondi pubblici.
Forse fu la carta vincente della campagna elettorale 2012 del candidato sindaco Valente: infatti la città, dopo 5 lunghi anni, non voleva più vedere quel recinto di lamiere che contenevano le macerie dell'ex mercato demolito nel 2007.
Nonostante sul progetto fossero pervenute critiche da più parti (dalla politica, dalle associazioni di categoria, dai commercianti, dagli uffici competenti, dai singoli cittadini) il Sindaco decise incurante di procedere, senza variazioni progettuali, nella realizzazione della struttura “civica polifunzionale” che – come prevedibile - si dimostrerà fallimentare.
Il tempo, ahinoi, darà ragione ai cosiddetti detrattori.
Dopo balletti di notizie circa i fondi regionali che apparivano e sparivano, mutui comunali deliberati e poi ritirati, finalmente a Marzo 2014 si celebra, in pompa magna, la posa della prima pietra.
Tempo previsto per la realizzazione: 365 giorni; ma il collaudo dell’opera, invece, arriva soltanto l’11 maggio 2016.
A novembre 2016, finalmente, arriva l’aggiudicazione della gara: il mercato ortofrutticolo si terrà tutti i giorni (esclusi i festivi) dalle 7 alle 14. Si commercializzeranno prodotti agricoli freschi e agli assegnatari dei posteggi l'onere del pagamento degli spazi occupati. Sarà anche attivo un bar con somministrazione di alimenti e bevande. La struttura, dopo l'orario di chiusura delle bancarelle, potrà essere utilizzata per eventi culturali e spettacoli.
Era passato tanto tempo ma, orgoglioso, il Sindaco annunciava trionfante questo grande risultato.
Il destino beffardo vuole che la cerimonia di inaugurazione avvenga in una data davvero emblematica: il taglio del nastro si tiene il 1° Aprile del 2017 (era un pesce d’aprile?) a poche settimane dal voto per le comunali! L'ennesima inaugurazione fasulla, perché anche il mercato di via Genova non partirà.
Il motivo? L'assenza totale di ambulanti interessati a spostare in quel posto la propria attività commerciale.
D'altronde, a chi poteva interessare uno spazio vendita di soli 10 metri quadrati senza delimitazioni? Per giunta con bancarelle ed espositori della merce da installare e smontare ogni giorno. Solo un masochista avrebbe accettato.
Frattanto, in assenza di ambulanti dell’ortofrutta, pare che per qualche tempo la struttura sia stata utilizzata in maniera alternativa, quale sede di una scuola di ballo o deposito mobili di un’impresa di traslochi.
Tutto con buona pace del vincolo di destinazione d'uso posto dal donatore dell'area tanti anni fa.
Ma oltre al disinteresse dei potenziali commercianti, pare che ci fossero anche i pareri negativi della ASL, tanto che nei primi mesi del 2018 il primo cittadino avrebbe convocato una conferenza di servizi con il gestore affidatario e la Asl per chiarire tale questione che, naturalmente, non è un dettaglio da poco.
Il risultato? L'amministrazione comunale a inizio 2019 rescinde il contratto di gestione per tornare nel pieno possesso della struttura evitando tuttavia un contenzioso con i vincitori del bando.
Passano ancora altri mesi, e ad Ottobre del 2019 la giunta comunale ritiene definitivamente archiviata l'idea di dare una duplice veste (mercato di giorno e ritrovo di sera) alla struttura riportandola alla sua antica vocazione unicamente mercatale.
E allora trovano una nuova occasione per prendere (ehm…perdere) tempo perché un’idea rivoluzionaria li illumina. La montagna partorisce il topolino: variare il Piano del Commercio per inglobare tra le aree destinate alla vendita anche la stradina retrostante la struttura con “l'ipotesi … di recintare la strada dando la possibilità ai venditori di lasciare le bancarelle anche di notte senza la necessità di smontare ogni volta".
E’ passato più di un anno da quest'ultima promessa. Dicevano che la problematica sarebbe approdata in consiglio comunale entro fine anno 2019 e poi nei primi mesi del 2020 ci sarebbe stato il bando per l'individuazione del nuovo gestore per farne "un grande mercato".
Avranno la faccia tosta di giustificare la colpevole inattività con la scusa della pandemia che avrebbe bloccato l'attività di Uffici, Giunta e Consiglio Comunale?
Con la pandemia in corso a Genova si è completata la costruzione del ponte autostradale crollato e invece qui a Gravina non si riuscirebbe a fare un banalissimo bando di gara?
Frattanto siamo arrivati a Dicembre 2020 e del mercato di via Genova nemmeno l'ombra.
In compenso sono passati più di 8 anni dalla campagna elettorale del 2012 quando il Sindaco prometteva di rivitalizzare quell'area nel centro di Gravina.
Vi starete chiedendo “Ma voi ce l'avete una proposta o sapete solo contestare?”
Noi di Italia Viva siamo del parere che vadano realizzati n. 6 (anziché 13) box chiusi e autonomi della superficie almeno doppia (20 mq.) per poter essere funzionali alle esigenze dello specifico settore commerciale. E se il Comune non trovasse i pochi soldi necessari a fare queste piccole opere minimali, potrà chiedere nel bando che sia l'aggiudicatario a realizzarle scomputandone il costo dal canone dovuto.
P.S.: Sapete quanti sono 800.000 euro? Con 800.000 monete da 1 euro, una dopo l’altra, si coprirebbe più della distanza fra Gravina e il Santuario di Picciano. Non ci resta che pregare?"

Italia Viva - Gravina in P.

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