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Cultura ed Eventi

Oggi si celebra la XXVII Giornata Mondiale dell’Alzheimer

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La Giornata Mondiale Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI), si celebra il 21 settembre in tutto il mondo. Testimonia la crescita di un movimento internazionale che vuole creare una coscienza pubblica sugli enormi problemi provocati da questa malattia.

I numeri dell’Alzheimer sono altissimi: 600.000 persone solo in Italia con un continuo trend in aumento a causa dell’invecchiamento progressivo della popolazione; si tratta di una malattia che coinvolge l’intera famiglia e impatta sulle vite di tutti i componenti del nucleo familiare.

In questo anno particolare, caratterizzato dall’emergenza COVID19, l’impatto della pandemia sui malati di Alzheimer e sui loro familiari è stato devastante. Le misure restrittive precauzionali applicate sono state causa di peggioramenti nelle persone affette da demenze: una domiciliazione forzata ha favorito stati di ansia di difficile gestione causando non poche difficoltà anche ai familiari, che rappresentano l’unico pilastro fondamentale per l’assistenza ai pazienti. Un gruppo di studiosi italiani, guidati dalla professoressa Cagnin di Padova, ha pubblicato un lavoro di grande interesse sull’effetto della quarantena nelle persone affette da demenza. Si è dimostrato un aumento del 60% dei disturbi comportamentali e sintomi legati allo stress in due terzi dei caregiver.

Il Centro Diurno per persone affette da demenza “La città della memoria” di Gravina, primo servizio specifico nato nel Territorio, che da sei anni è accanto e a sostegno delle persone affette da demenza e dei loro familiari, anche nel periodo del lockdown ha ampliato l’assistenza via web o via telefono con azioni dedicate al supporto psicologico dei familiari. Quando i contatti personali non erano possibili, anche il semplice contatto telefonico ha rappresentato una luce nel buio, una parola di consolazione ma anche di guida concreta.

Oggi le attività quotidiane del Centro Diurno sono riprese regolarmente e risultano sempre attente alla cura della persona, per garantire al paziente rispetto, amore e dignità. “Perché la vita non termina con la diagnosi della malattia, ma il paziente può ricevere cure non farmacologiche all’interno di un contesto “casa” che aiutano a rallentare la malattia ma soprattutto a vivere una “vita di qualità”; e i familiari possono avere il sostegno e tutte le informazioni di cui hanno bisogno per potersi rapportare meglio al proprio caro e avere una vita più serena possibile. Non dobbiamo dimenticare i caregiver delle persone affette da demenza che spesso vivono nella solitudine. Noi siamo a loro fianco” afferma la Dott.ssa Rosa Lapolla, psicologa e responsabile del centro diurno.

Partendo dalla storia di vita delle persone, vengono messe in atto delle attività riabilitative come la stimolazione cognitiva, la riabilitazione motoria cognitiva, le attività ricreative e di socializzazione, i laboratori manuali, come dimostra una piccola galleria fotografica, che permettono all’anziano di stare bene, sentirsi di nuovo un essere attivo nella società. E parallelamente i familiari possono ottenere sollievo dal carico assistenziale e sentirsi supportati. Chiunque voglia ottenere maggiori informazioni sulle modalità di accesso, sui benefici economici regionali “Buoni Servizio” a cui possono accedere le famiglie, può contattare il numero 3281915121 e può seguire le attività del centro diurno sui social.

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