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Cronaca

LA SCUOLA VICINA AI RAGAZZI E ALLE FAMIGLIE

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Il computer a casa agli alunni in difficoltà, questo potrebbe essere il sommario titolo di una delle iniziative che il Circolo didattico “Savio Fiore” di Gravina ha messo in campo nella sua battaglia al Covid-19 con la Didattica a Distanza. Più in profondità, invece, è evidente come sia iniziata per tutti i docenti di questa scuola una nuova era che li catapulterà in uno scenario ben più complesso. In questi giorni, è stata la Protezione Civile di Gravina a dare una mano ai docenti della scuola consegnando casa per casa una trentina di notebook messi a disposizione di alcune famiglie in difficoltà. Si tratta solo di una prima fase in cui sono stati recuperati i portatili presenti in laboratorio e sono stati consegnati alle famiglie che ne hanno fatto richiesta; in precedenza il Consiglio di Circolo aveva autorizzato la pubblicazione di un bando specifico. Una fase successiva prevede una ulteriore integrazione di queste consegne con un’altra ventina di postazioni che verranno acquistate mediante fondi specifici che l’istituto scolastico ha cercato di destinare a questa iniziativa. “Innanzitutto rivolgo il mio più sentito ringraziamento al responsabile del Servizio di Protezione Civile di Gravina, Maresciallo Lamuraglia, - dice la Dirigente scolastica dr.ssa Accettura - ed ai suoi volontari che hanno compiuto un gesto che si distingue per sensibilità istituzionale e personale, provvedendo alla individuale consegna di circa 30 computer, forniti in comodato d’uso dal Circolo “Savio Fiore”. Questo gesto ci permette di garantire il diritto all’istruzione agli alunni in difficoltà interessati dalla Didattica a Distanza e nel contempo segna una scuola che è sempre più punto di riferimento per le famiglie del territorio. Un ringraziamento lo rivolgo anche ai miei docenti, attori e partecipi in questo contesto difficile, che con il loro lavoro straordinario, spesso, sono tramite e mediatori tra l’ente culturale per eccellenza ed il territorio”. Sono stati gli stessi docenti, infatti, a raccogliere un centinaio di segnalazioni e richieste di necessità familiari, in un periodo non certo facile per loro, su cui si è addensata una mole di impegni logoranti senza alcuna formazione specifica e su piattaforme che non reggono il carico e la gestione di tanto lavoro. Inizialmente schede e compiti, le stesse che hanno mandato allo sbando diverse famiglie, ancora più impreparate a gestire l'emergenza. Oggi è il tempo di riflettere ed essere operativi. Tra le tante considerazioni che in questo periodo la scuola sta compiendo, un ruolo di primo piano lo ha meritato il diritto allo studio. La scarsa dimestichezza di alcune famiglie nei confronti dei computer, l’instabilità delle connessioni, i fraintendimenti tra docenti e famiglie, sono solo una parte delle ombre oggi rilevate e che si frappongono al diritto allo studio dei piccoli. Sono, però, ben poca cosa rispetto al fatto che non tutte le famiglie hanno un computer o un tablet e che ciò nell’era della didattica a distanza porta alla negazione del diritto allo studio. È questo il vero motivo che ha spinto la Dirigente scolastica del Circolo “Savio Fiore”, dr.ssa Antonella Accettura, e l’intero Collegio docenti, a compiere un primo passo verso le famiglie in difficoltà. Un primo, per l’appunto, perché la vivacità della scuola ha già portato a sottolineare, in altre sedi, quanto l’interazione post era digitale tra docenti ed alunni stia ulteriormente cambiando questo mondo dopo l’avvento della Didattica a Distanza. È un cambio che ha bisogno della presenza capillare di infrastrutture adeguate, ma è un mutamento che ora, partendo da una struttura neurocognitiva diversa tra chi insegna e chi apprende, coglie che la modalità docente deve trasformarsi. Nella Didattica a Distanza i tempi di attenzione sono molto più brevi dei 20/25 minuti in presenza e in questo frangente i docenti devono escogitare ogni sistema metodologico per mantenerla viva negli alunni. Compito non facile, a cui le nuove tecnologie danno una mano. Certo, la riflessione pedagogica in merito deve essere ancora metabolizzata, ma, forse, questo è il momento giusto per compierla. Non è sufficiente risolvere i problemi tecnici o ricevere suggerimenti sull’uso di piattaforme e programmazioni da ricalibrare, ora che le famiglie sono state raggiunte tutte, capillarmente, con una buona dotazione tecnologica, è evidente che la riflessione deve essere compiuta anche a livello formativo e metodologico e che la distribuzione di notebook sia solo un passo che sposta l’atteggiamento docente verso una didattica sempre più razionale ed innovativa.

                                                                                        ins. Francesco De Biasi

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