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Cultura ed Eventi

... dalle Palme agitate al palmo benedicente

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Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 26,14-27,66)

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Dopo un cammino di 5 settimane (in Comunità e, ultimamente, in casa), giungiamo alla “Settimana Santa”. In questa “Domenica delle Palme” (o di Passione) contempliamo le folle, che agita rami di palma gridano "Osanna!"; ma dopo pochi giorni, griderà: “Crocifiggilo!”.  Osanna: un’espressione gioiosa, che richiama quello degli Angeli sulla capanna di Betlemme e che significa: “dà la salvezza”. Ma vicino a tanto entusiasmo c’è quel grido assurdo del “crocifiggilo”, che inquieta e trasuda di una spaventosa volubilità! Mentre ascoltiamo il racconto della Passione, dovremmo chiederci: tra i diversi personaggi, dove mi colloco io? Tra la FOLLA, poco prima è entusiasta e subito dopo, si lascia convincere a crocifiggerlo. Non raramente siamo di facili emozioni e “comode opinioni”, in preda di quella che è la mentalità corrente; possiamo essere al fianco del governatore PILATO, colui che, pur vedendo l’innocenza del Signore, non ha il coraggio di schierarsi dalla parte della Verità; molto simile a noi quando nel fare il bene abbiamo paura del giudizio degli altri, in un contesto neopagano. Sulla scena ci sono i FARISEI, gli invidiosi del giovane Maestro, del tutto rinchiusi nei loro interessi, immagine della nostra incapacità di spalancare il cuore alla generosità ed ascoltare. Siamo forse compagni di GIUDA, il discepolo che teneva la cassa dei soldi. In lui ci rispecchiamo anche noi, quando barattiamo la fiducia immensa di Dio, quella fraterna; siamo NOI quando baciamo la Parola di Dio, ci impossessiamo dell’Eucaristia, tessiamo la trama della Comunità, ma solo a parole, mentre agiamo al contrario. Forse, camminiamo sui passi di Pietro, l’amato indeciso, pauroso di stare dietro al Maestro, e a donare la vita come Lui? Ma ci sono tante persone di statura elevata, come GIOVANNI, il discepolo del Cuore di Gesù, che non l’abbandona mai; come MARIA, l’esempio intramontabile da seguire, l’Immacolata e Addolorata Amata che non perde di vista l’Amato Figlio, Colei che non perde neppure un’orma di Gesù, fino alla fine, accettando di diventare la Mamma di tutti. Oggi, siamo chiamati a “CONVERTIRE” i palmi delle nostre mani e il nostro cuore in palmo di pace…Siamo per uno stile di “palme rapaci” o “pacifiche”? Come in questo Giorno Santo delle Palme scambiarci un rametto di ulivo, segno di Pace, se in noi ci sono “spine” di risentimento, di odio e rancore? Dal nostro Battesimo, immersione della morte e risurrezione di Gesù, le nostre mani sono inchiodate a quelle di Cristo.  Cos'è che tiene in alto Gesù, lì su quel legno? Non la terra, né le pietre, né gli stessi legni o i chiodi. Gesù è tenuto fermo dall'Amore. Oggi siamo chiamati a fissare questo Amore che dà senza chiedere nulla in cambio. In questa Settimana, fine quaresima che si identifica alla pesante quarantena, ascoltiamo un brano del " Messaggio alla famiglie" del nostro Vescovo: «Trasformate le vostre case in chiese». “Mamme, papà, figlie e figli carissimi, quella che ci prepariamo a trascorrere, a cominciare dalla Domenica delle Palme e della Passione del Signore e fino al giorno di Pasqua, sarà davvero una Settimana Santa che il 26 febbraio u.s., mercoledì delle Ceneri, nessuno di noi avrebbe mai immaginato di viverla cosi come ci stiamo predisponendo a farlo, con un po’ di tristezza. ...in questi giorni, vi invito a continuare a trasformare le vostre case in chiese che vivono tra le mura domestiche. Un tavolo intorno a cui sedersi con fede, amore e affetto, un Crocifisso, una lampada accesa, il libro della Sacra Scrittura visibile e aperto...Un silenzio, un canto e il parlare tra di voi, a tv, tablet e smartphone spenti, per ascoltarvi e ascoltare. E per cantare l’ALLEUJA nella domenica della Pasqua con il sorriso sulle labbra, la pace nel cuore e la speranza nei vostri occhi: perché Cristo è Risorto e in Lui tutto risorge! E, ancora una volta, sarà Pasqua! Auguri, abbracci e benedizione”. + Giovanni Vescovo. Don Sante.

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