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I danni per abusi di potere, come al solito, li paga la comunità

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Il Consiglio Comunale del 9 marzo scorso ha deliberato il riconoscimento di debiti fuori bilancio rinvenienti da sentenze che hanno visto il Comune soccombere, una di questa ha riguardato l’abuso di potere compiuto, dal 9 maggio 2007 al 26 agosto 2009, dall’amministrazione comunale dell’epoca comportando un danno finanziario che ora deve essere pagato dalla comunità gravinese.

In un periodo in cui le persone non possono comprare nemmeno beni di prima necessità, il Comune di Gravina deve pagare la somma complessiva di € 36.487,04 a seguito della sentenza nr. 2266/2019 emessa dal Tribunale di Bari - Sezione Lavoro.

Ci riferiamo al dipendente Visci Amedeo che promosse un’azione giudiziaria il 15 aprile 2010 per mobbing, essendo stato demansionato in quel periodo rispetto ai compiti assegnatigli quale comandante del Corpo di Polizia Municipale.

Purtroppo, non è la prima volta che si è costretti a pagare debiti per procedimenti in cui il Comune è risultato soccombente, tuttavia sarebbe buona norma che quando ciò accade, in conseguenza di un abuso di potere commesso da amministratori pubblici, come nel caso del dott. Visci, che a pagare debba essere chi ha sbagliato.

“Voce di uno che grida nel deserto”? Non dovrebbe essere così se si dovessero prendere in considerazione gli artt. 54 e 97 della Costituzione.

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