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Coronavirus: gestione da applausi per il Governo Conte?

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La quarantena comincia a stancare gli italiani i quali, non abituati a vedere limitata la libertà di muoversi, sono costretti ad essere reclusi in casa da parecchi giorni non sapendo quando il tutto avrà fine.

Allora la domanda è: si poteva agire in modo da contenere i contagi e ridurre i tempi delle misure di restrizione? Crediamo di sì e proviamo a spiegare il perché.

L’O.M.S. (Organizzazione Mondiale Sanità) già nel gennaio scorso lanciava l’allarme al mondo intero e proclamava l’emergenza internazionale per la salute pubblica a causa del coronavirus.

A seguito di tanto il Governo italiano, con delibera del 31 gennaio 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, serie generale, nr. 26 dell’01/02/2020, concludeva:

“1) In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 7, comma 1, lettera c), e dell'articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, è dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio    sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

  2) Per l'attuazione degli interventi di cui dell'articolo 25, comma2, lettere a) e b) del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n.  1, da effettuare nella vigenza dello stato di emergenza, si provvede con ordinanze, emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, nei limiti delle risorse di cui al comma 3.

  3)  Per l'attuazione dei primi interventi, nelle more della valutazione dell'effettivo impatto dell'evento in rassegna, si provvede nel limite di euro 5.000.000,00 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all'articolo 44, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1”.

Ciononostante lo Stato centrale non adottava alcuna misura di restrizione interna e noi abbiamo continuato tranquillamente a ridere e a scherzare; intanto il Covid19 silenziosamente contagiava specialmente le persone residenti al nord tanto che i primi a lanciare l’allarme furono alcuni Governatori di tali Regioni, solo dopo il Governo emanò norme di restrizioni per alcuni Comuni del nord.

Finalmente il 24 febbraio, mentre il virus infestava oramai il nord intero e cominciava a contagiare anche il centro-sud, il Governo nominava il Prof. Walter Ricciardi consigliere per le relazioni dell'Italia con gli organismi sanitari internazionali e il 4 marzo firmava il 1° DPCM.

Se questi sono i fatti, allora è chiaro che il Governo Conte va considerato materialmente responsabile dei comportamenti di inerzia favorendo l’espandersi a macchia d’olio della epidemia, essi costituiscono un attentato alla salute pubblica e ai tanti morti causati dal Covid19.

In virtù di quanto sopra, agli arresti domiciliari non dovremmo essere noi ignari cittadini, ma il premier Conte ed i membri tutti del suo Governo.

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