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COID 19, PRESENTATO PIANO OSPEDALIERO REGIONE PUGLIA

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"Il Piano Ospedaliero Coronavirus della Regione Puglia è pronto. Abbiamo smontato e rimontato tutta l'organizzazione ospedaliera dividendo e isolando strutture dedicate a Covid da quelle Non Covid che devono comunque continuare ad assistere tante persone. Ogni struttura Covid tiene insieme i reparti di infettivi e pneumologia con le sale di rianimazione, così in caso di bisogno il trasporto è rapido. Questo sistema è presente su tutto il territorio pugliese".

Con queste parole il presidente Emiliano ha presentato il Piano Ospedaliero Coronavirus della Regione Puglia; l'indirizzo fondamentale della circolare del ministero è quello di non moltiplicare gli ospedali che si occupano di Covid ma di concentrare i casi positivi, in modo tale da contenere il numero dei lavoratori esposti, razionalizzare l'utilizzo dei DPI e soprattutto focalizzare le competenze.

E’ stata elaborata una metodologia di previsione prospettica individuando prioritariamente le strutture ospedaliere all'interno delle quali erano presenti le tre discipline fondamentali, e cioè terapia intensiva, pneumologia e malattie infettive. Poi la rete dei laboratori in grado di effettuare i test sui campioni di sangue sul Covid, e cioè il Laboratorio del Policlinico di Bari, quello del Policlinico di Foggia, del Fazzi di Lecce e quello dell'ospedale di Bisceglie".

Sono state, quindi, coinvolte 9 strutture ospedaliere di cui sei pubbliche, due case di cura private accreditate e un ente ecclesiastico, il Miulli, tutte con attivazione di terapia intensiva. In Puglia abbiamo attive 32 unità operative di terapia intensiva con circa 300 posti letto.

Assunto personale medico e paramedico dopo aver fatto loro frequentare corsi di formazione anche in formato digitale sono oltre 2.500 unità; medici di accettazione d'urgenza, infettivologi, anestesisti/rianimatori, medici internisti e OSS.

Se la curva dei casi, è stato detto, dovesse continuare ad avere questa inclinazione noi siamo pronti con questo Piano operativo, naturalmente i cittadini devono mettere in atto le misure previste dal decreto dell'8 marzo in poi, rimanendo chiusi in casa.

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