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Cultura ed Eventi

DISCORSO DELLA MONTAGNA

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Dal Vangelo secondo Mattteo (Mtc 5,38-48)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Commento:

Concludiamo il 1° nastro di Domeniche del Tempo Ordinario con un 2ª pagina difficilissima, dopo quella di domenica, derivante dal Discorso della Montagna (cf. Mt.5,1-12). Diceva F. Mauriac che chi non ha letto il Discorso della Montagna non sa ancora cosa sia il Cristianesimo"! Di solito si sente dire: Ho perdonato, ma non dimentico! Non è facile perdonare: io lo so. Tu lo sai. Dio lo sa. Perdonare non è facile. Perché? La mancanza di perdono con il suo bagaglio di odii, risentimenti e amarezze non ci fa vivere bene, e anche se li nascondiamo minano seriamente la nostra serenità e la salute fisica. Perdonare non è facile in quanto significa dimenticare seriamente il torto ricevuto...ma come si fa a dimenticare un torto, una ingiustizia, la violenza psichica o fisica subita, l’amarezza provata o il rancore covato per anni? Non è umano! Al massimo accantoniamo il problema pronti a ritirarlo fuori quando si ha qualcosa da rinfacciare, o magari sarà giunto il momento opportuno della vendetta. C'è stato Gesù che ha saputo dire: ’’ Padre, perdonali perche’ non sanno quello che fanno.’’ (Lc.23,34); "Perdonate e vi sarà perdonato" (Lc. 6,37): Lui ha perdonati per primo, ecco perche’ possiamo perdonare. Gesu’ sulla Croce ci ha salvato, guarito, liberato, perdonato: Gesù è la Guarigione dell’uomo. Vogliamo guarire? Il perdono e’ ‘’la chiave’’ per guarire. Dio perdona dimenticando i nostri peccati e le nostre colpe quando noi chiediamo con cuore sincero nel sacramento della Riconciliazione il perdono. Solo cosí saremo liberati dalle angosce, dai sensi di colpa e affrancati dai rimorsi. Per una vera e radicale guarigione, interiore o fisica, è indispensabile un perdono autentico e vero, divino! Qualcuno ha definito il perdono la "colonna vertebrale" di ogni autentica guarigione. Questo e’ vero. È vero perché in fondo ad ogni cuore, anche il tuo, cosciente o meno c’é un grande perdono da dare. Screzi, dissapori, liti, delusioni, amarezze, umiliazioni, quante macerie nel nostro cuore! Ecco perché è necessario alzare lo sguardo del cuore a Gesù. Molti pensano erroneamente di dover perdonare solo quelli che si sono pentiti, ma non è vero. Non è cosí perché altrimenti il continuare a trascinare il rancore nel mio cuore dipenderebbe dall’altro, dalla sua richiesta di scuse. Il perdono ci guarisce: rimuove da noi pesi vecchi e insostenibili, cura ferite dell’anima e traumi psicologici che influenzano negativamente anche la nostra salute. Un vecchio contadino era in lite con un suo vicino da ben trent'anni a proposito della collocazione di un recinto. A causa di questa disputa nessuno dei due si decideva a riparare il recinto. Sul letto di morte, il vecchietto decise di mettere le cose a posto. Chiamò sua moglie e le disse: "Per favore, dì ad Abner che sto morendo e che desidero parlargli". Non passò molto che la moglie tornò a casa con il vicino Abner. Il vecchio contadino, tutto tremante, disse: "Abner, tu ed io abbiamo litigato per quel recinto per quasi trent'anni. Ho detto diverse cose piuttosto dure sul tuo conto, e voglio dirti che sono terribilmente dispiaciuto. Desidero ristabilire l'amicizia con te prima che io muoia. Mi perdonerai?". "Certo che sì - disse Abner, con le lacrime agli occhi - Penso che neanch'io abbia detto delle cose tanto belle su di te negli ultimi trent'anni. Sì, credo che sia ora di essere amici". Dopo una solenne stretta di mano, l'uomo ammalato puntò il dito verso Abner e gli disse: "Stai attento però, Abner, se io dovessi guarire, dimentica ciò che ti ho detto! La ragione sul recinto è mia!". Se vogliamo guarirle, dobbiamo curare il nostro cuore, anzi, farcelo curare dalla Parola di Dio, dai Sacramenti, da Gesù stesso e la prossima Quaresima (26.2) può aiutarci! don Sante. 

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