Commenti
La Soprintendenza: due pesi e due misure
- Dettagli
-
16 Gen 2020
- Pubblicato Giovedì, 16 Gennaio 2020 14:36
- Scritto da Pinuccio
- Visite: 485
Un articolo apprezzabile, che lancia un doveroso campanello d’allarme circa lo spostamento di alcuni cimeli della famiglia Santomasi in altri locali, in altri luoghi diversi dal palazzo dove, attualmente sono ubicati. Per questa possibile evenienza è stata scomodata, addirittura, la ignorante Giunta comunale, che ha predisposto un deliberato senza conoscere né il testamento del Barone, né le sue volontà e né ciò che ha lasciato alla città. In più, come viene sottolineato nel pezzo, stranamente, interviene la Soprintendenza, evidentemente e saggiamente pilotata, che chiede lo spostamento degli abiti in questione perché potrebbero deteriorarsi ulteriormente, stanziando in alcuni ambienti inidonei, pieni di umidità . E’ ancora e doppiamente strano il comportamento della Soprintendenza nel momento in cui, anni fa, attraverso due emissarie, fece un sopralluogo agli affreschi di san Vito Vecchio e dichiarò, con un candore da fare meraviglia per ignoranza e incapacità, che non necessitavano di restauro, nonostante fosse stata stilata una precisa relazione diagnostica dal dott. Giuseppe Fabretti, Direttore del Laboratorio di diagnostica dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma. La cosa assurda è che quella relazione non era stata letta da nessuno e da nessuno viene letta, nonostante copia si trovi acquisita dagli uffici della Soprintendenza. Comunque, è stata lanciata la pietra nello stagno. Se, invece, la Fondazione, resterà della sua idea e porterà avanti questo insano progetto, dichiaro sin d’ora la mia volontà di denunciare l’intero Consiglio d’Amministrazione dell’Ente, in primis il dott. Giovanni Colangelo, persona che ha il ruolo, il compito, per essere il rappresentante degli eredi Sntomasi, di custode e garante delle volontà del testatore.