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Mudima e Fronteversimo, un caso che può fare scuola
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09 Ott 2019
- Pubblicato Giovedì, 10 Ottobre 2019 06:09
- Scritto da Gabriele Guglielmino
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La collocazione delle opere “Pace e lavoro” e Primavera e pace” al Mudima è il frutto di una proficua intesa tra Giuseppe Siniscalchi, autore delle opere sopracitate e il direttore del museo Nunzio Falcicchio. La novità consiste nell'aver inserito la sede museale all'interno della cattedrale dalla quale è possibile, già dalla navata centrale, poter intravedere, anche se in lontananza, i due dipinti. È necessario salire al livello superiore, dove si trovano i matronei, sede del museo stesso, per osservare da vicino, in maniera particolareggiata, queste due opere, dense di rimandi simbolici e sintesi di una spiritualità occidentale e orientale. Per la prima volta due opere contemporanee, che rispecchiano senz'altro un profondo senso religioso, entrano a far parte di un luogo destinato al culto, quasi a voler dimostrare che l'arte contemporanea può collocarsi sulla scia della grande arte del passato senza ricercare necessariamente la provocazione fine a se stessa. I titoli, citati all’inizio, sono esplicativi di questa costante ricerca spirituale, immediatamente riconoscibile alla vista dei due dipinti. Verrebbe quasi da chiedersi se iniziative pregiate come questa non siano il possibile inizio di un Neo-Rinascimento italiano. Del resto, quando la buona collaborazione tra persone di cultura e buon senso produce tali frutti, non si può che essere fiduciosi. Mi piace concludere con un frase estratta, scusate l’autocitazione, da una mia recensione di prossima pubblicazione sul sito del fondatore del Fronteversimo in cui risiede, secondo me, il senso ultimo di queste due opere ma, in generale, di tutta la produzione artistica di Giuseppe Siniscalchi. Quasi una sorta di consiglio per chi andrà al Mudima a vederle. Davanti ai due dipinti “ bisogna sapere aspettare che scenda dentro di noi la pace prima che svelino il loro segreto”.