Cronaca
M5S: INTERROGAZIONE SU MINORI IN AFFIDO
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31 Lug 2019
- Ultima modifica il Mercoledì, 31 Luglio 2019 09:30
- Pubblicato Mercoledì, 31 Luglio 2019 09:30
- Scritto da LA REDAZIONE
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Alla luce delle recenti inchieste in Emilia Romagna e su input del gruppo nazionale Pari Opportunità del Movimento 5 Stelle, in coordinamento con quelli regionali, le portavoce Rosa Cataldi, Raffaella Colavito e Ketti Lorusso hanno formalizzato un'interrogazione al Sindaco e all’assessore competente. Interrogazione che sarà presentata anche in altri consigli comunali e in consiglio regionale.
Domande volte a chiarire le modalità di affido dei minori, dati e numeri dei servizi e per verificare la correttezza delle procedure adottate dagli organi competenti.
Sono molti, ogni anno, i minori allontanati coattivamente dalle proprie famiglie e non sempre, secondo quanto emerso da alcune inchieste giornalistiche in Emilia Romagna, con motivazioni tali da giustificarne la drastica scelta. Urge una verifica anche in Puglia.
I 5 Stelle chiedono «quanti sono gli esiti positivi di rientro/riaffido del minore alla famiglia di origine» «quanti controlli gli organi di competenza del Comune hanno attivato negli ultimi cinque anni e con quali esiti», «quanti sono attualmente i bambini allontanati dalla famiglia di origine e per quale durata», «in quanti casi di necessità e urgenza l’affidamento è stato disposto senza porre in essere gli interventi di sostegno e di aiuto alle famiglie di origine previste dalla Legge 28 marzo 2001, n. 149 e da quali organi competenti e a quale tipologia di affidamento extra familiare (specificando se trattasi di famiglia affidataria, singola persona, comunità di tipo familiare e istituto di assistenza pubblico o privato) si è ricorso per i suddetti casi».
L’obiettivo è quello di avere dati e report che possano definire e monitorare la situazione degli affidi familiari e il funzionamento delle strutture di accoglienza anche in Puglia.
Con questa azione capillare vogliamo promuovere una politica responsabile sul tema dell’affidamento familiare quale indirizzo prioritario e vigilare sulle modalità e gestione dell’inserimento dei bambini nelle strutture».