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Cultura ed Eventi

... occupàti o preoccupàti?!

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Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,38-42)

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

 

Commento:

In questi giorni, la temperatura è alle stelle! Da tutte le parti, c’è l’esclamazione: «Che caldo!». Nella 1ª Lettura, anche il Signore si presenta ad Abramo: «alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno» (Gn.18,1). Anche Gesù, che viaggiava a piedi con i suoi Apostoli, certamente avvertì il bisogno di sostare un po’ nella sua tappa preferita, Betania, la “casa degli amici”: «mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò» (Lc.10,38). In questa calura che avvolge i personaggi della Liturgia della Parola non manca l’accoglienza, il dialogo, l’ospitalità. Sono meravigliose queste due scene, in cui Dio, Gesù sembrano “passare per caso” da quei paraggi, dove abitano i suoi amici! Fermarsi senza tanti preamboli, senza cerimonie. Gesù, in particolare, ama sostare in quella casa, dove sapeva di essere accolto, di potersi riposare, senza tante discussioni o ipocrisie. Credo che abbiamo tanto da imparare da questo nostro Dio, che sa fermarsi, riposare, mangiare insieme a persone sincere. Durante l’estate, in questo periodo, mi chiedo, è così difficile fare spazio a un Dio che cammina tra le nostre case, desideroso soltanto di portare un po’ di refrigerio, di freschezza nei rapporti? Durante l’anno, c’è poco tempo perché abbiamo tante cose da sbrigare; ora, a volte, sembra che cerchiamo attività varie, gironzolare per negozi o super mercati, ma non abbiamo ancora tempo per fermarci con Lui, per gustarci una Celebrazione Eucaristica, di sostare un po’ in silenzio davanti a Gesù e dialogare, ascoltarlo, raccontare la nostra vita. Abbiamo tempo per visitare gli amici, ma non l’Amico! Ci sediamo per lunghe ore al mare o vicino ad una piscina, siamo ancora indaffarati, come Marta, ma non abbiamo tempo per sederci ai piedi del Maestro, come fece Maria di Betania. Finché non riusciremo a fondere insieme la Marta e la Maria che abbiamo dentro non ci sarà una vita fresca, sincera, riposata, accogliente. E vuole essere nostro vero ed unico, fedele, sincero Amico. Il problema non consiste nel fermare la nostra vita e nell'oziare, ma nel saper distinguere tra “occuparsi” e “preoccuparsi”. «Una sola cosa è necessaria», dice Gesù a Marta, tutta intenta nei mille servizi. Ore di telefonate e di messaggi riempiono la nostra vita. Ma non c’è neppure una “telefonata” al nostro più vero Amico! Si tratta, qualche volta, di “spegnere” tanti strumenti “assorbenti” ed aprire la Parola di Dio, per sintonizzare la nostra vita sul pensiero di Cristo. Lo scienziato e matematico Archimede (+ 212 a. C.) un giorno disse: «Datemi un punto d'appoggio e solleverò il mondo». Il “punto di appoggio” sta ai piedi di Cristo: con Lui, è possibile sollevare qualsiasi situazione insostenibile, ogni peso insormontabile, ogni rancore o risentimento. Stare ai piedi di Cristo è il segreto della felicità e dell’equilibrio. Don Sante

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