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Politica

HANNO (RI)FATTO 13 !!!

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In assenza di una benché minima discussione politica che possa essere in grado di poter articolare un progetto serio e responsabile per la città, l’unica preoccupazione dell’Amministrazione Comunale è quella di “tirare a campare”; di reperire il tredicesimo consigliere, che consenta di poter approvare quei punti all’ordine del giorno, che possano consentire di rimanere a galla.

Stesso discorso vale per una Giunta “smembrata”, ridotta nel numero, mancante delle idee, dei contenuti e delle progettualità, che hanno caratterizzato e che caratterizzano questa presunta sinistra al governo di Gravina. I due assessorati più importanti, l’Urbanistica e la Cultura, da sempre nelle mani del Sindaco, gli unici capaci di reperire risorse – sia in termini di economia, sia in termini di emancipazione culturale ed educativa – sembrano e sono IBERNATI. Evidente è la difficoltà del Sindaco Valente, che si ritrova una coalizione svuotata e disunita, nonostante fosse stata disegnata a sua immagine e somiglianza.

Noi di ARTICOLO UNO di Gravina denunciamo con fermezza il tradimento nei confronti degli elettori e il mancato rispetto delle promesse, fatte in campagna elettorale. Tra i numerosi impegni assunti, vi è il tema del Parco Archeologico, in ordine al quale mancano idee, progetti e strumenti urbanistici, che possano rilanciare la più grande area archeologica del Sud Italia. Le promesse di finanziamenti di qualche anno fa, da parte di alcuni referenti istituzionali (presso la Regione e presso la Sovrintendenza) hanno lasciato il passo a spettacoli da baraccone – probabilmente addirittura privi delle necessarie autorizzazioni (sic!) –, quali l’attraversamento della gravina da parte del funambolo, l’esibizione di audaci ciclisti sul ponte viadotto e il lancio di palloni aerostatici.

I beni storici ed architettonici della Città vanno rispettati: non possono e non devono essere calpestati, per mere manifestazioni, senza fini culturali.

A tanto, aggiungasi come nella nostra città non esista una prospettiva concreta per gestire in maniera uniforme il costruito, l’edificato e, comunque, l’intera materia Urbanistica. A fronte di un Piano Regolatore datato e qualitativamente non rilevante, si continua ad edificare grazie alla Legge Regionale del Piano Casa, che consente (purtroppo) un inevitabile sovraccarico urbanistico nelle zone fortemente urbanizzate (zone omogenee B), senza ritorno alcuno in termini di servizi per la città. Non solo: per costruire nuove case, nuovi edifici, si deve far riferimento solo a quei pochi suoli edificabili, che - per un effetto scontato sulla differenza fra la domanda e l’offerta - fanno lievitare il valore degli appartamenti: il tutto, con inevitabile nocumento per l’utente finale, vale a dire per il cittadino di Gravina.

Alla faccia delle politiche per il popolo! Da ultimo e, per finire, la Piscina Comunale. Durante i comizi pubblici della scorsa campagna elettorale, il Sindaco Valente aveva detto che per la realizzazione di una piscina avrebbe preferito l’iniziativa di privati (come avvenuto in altre città limitrofe), poiché una amministrazione comunale non può permettersi la realizzazione e la successiva gestione di un impianto sportivo siffatto, che potrebbe risultare fallimentare per un Comune. Il ragionamento ci trova d’accordo. Oggi, però, apprendiamo che l’iter progettuale della piscina è andato avanti e l’amministrazione ha prima abbozzato un progetto dal valore di €uro 1.700.000; successivamente, al momento della votazione in Consiglio, è stato approvato un progetto dal valore di €uro 3.200.000 (?), sul quale il nostro Comune, grazie al Sindaco e al Consiglio Comunale, ha costituito una Fidejussione del 70% sulla sua realizzazione (cioè si è fatto garante di circa €uro 2.200.000). Questo significa che se un bel giorno l’impresa una volta completata la realizzazione decidesse di non gestire la piscina e non facesse fronte al pagamento del mutuo, il Comune dovrà pagare di tasca propria (dei cittadini di Gravina) l’importo di €uro 2.200.000, mandando il Comune in dissesto.

L’obiettivo che ci proponiamo è quello di dare voce e dare conto alla cittadinanza di tutti i problemi non ancora risolti, che attendono precise risposte, spesso disattese. La sinistra, quella vera, non può confondersi con l’operato – dubbio e criticabile – di questa attuale amministrazione. Va fatto un certosino lavoro di ricostruzione della sinistra vera e autentica, che abbia come unico, vero obiettivo il bene indiscusso per la Città, sicuri come siamo che una politica migliore sia possibile.

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