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Cultura ed Eventi

Un mare di pace è lo slogan della prima Giornata internazionale del Mar Mediterraneo

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La Giornata internazionale del Mar Mediterraneo è dedicata ai caduti del nostro mare e si celebra oggi, 8 luglio. Tutti i caduti del mare: dai migranti ai pescatori, ai marinai, alle persone che nel mare avevano trovato il lavoro o inseguivano una speranza.

Il significato profondo della Giornata internazionale del Mar Mediterraneo è legato all’ambiente e allo sfruttamento scellerato delle risorse naturali come occasione di disuguaglianza e discriminazione, all’origine delle povertà, delle guerre e delle migrazioni che ne conseguono, c’è lo sfruttamento malsano delle risorse del pianeta da parte di una minoranza di persone a scapito dei più deboli.

Un continente liquido percorso per decine di millenni da popoli che si offrivano di scambiare merci e conoscenze. Migliaia di anni in cui diverse culture e diversi popoli si sono contaminati dando vita a civiltà immortali, religione, arte e architettura. In questo mare è nata e si è sviluppata la filosofia, la chimica, la medicina.

Questo flusso ininterrotto di scambio e di arricchimento reciproco, ha conosciuto anche momenti buiin cui il confronto si è fatto scontro e il dialogo guerra. Ma sono state delle parentesi tragiche, in cui il Mediterraneo,da culla di vita, sì è purtroppo trasformato in mare di sangue e tomba di innocenti. Oggi assistiamo a uno di questi momenti. Ma la conoscenza della storia non ci fa perdere la solida speranza che, con l'impegno di tutti, anche di questo tempo di sofferenza si potrà parlare come di una parentesi. Dopo la quale, come per le tempeste in mare che mietono vittime innocenti, tornerà la serenità, l'amicizia, lo scambio e una rinnovata vita.

Per anni al Mediterraneo è stata attribuita la responsabilità e la colpa di uccidere esseri umani in fuga e in cerca di salvezza. Ma non è il mare a ucciderli, non lo è mai, piuttosto sono alcune politiche adottate negli anni, l'innalzamento di muri e la spregiudicatezza dei trafficanti di uomini. Il mare, per sua stessa natura, ha solo celato quella colpa, rendendosi inconsapevolmente complice di una delle più grandi tragedie umane

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