Storia, Uomini e luoghi
LA VIA PROTOSTORICA DEL PIANORO MADONNA DELLA STELLA (IV PARTE)
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24 Mag 2019
- Ultima modifica il Venerdì, 24 Maggio 2019 04:33
- Pubblicato Venerdì, 24 Maggio 2019 04:33
- Scritto da LA REDAZIONE
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Concludiamo con l’ultima parte la pubblicazione di notizie storiche scritte dal prof. Franco Laiso che speriamo siano state utili per meglio comprendere il patrimonio che abbiamo avuto in dotazione che ci impone di non distruggerlo:
Si deve cercare a tutti i costi che, all’azione di cancellazione del tempo, non si aggiunga, per il fatto che si ignori la storia puntuale dei luoghi, o il fatto che non si ispezioni con l’ausilio di competenze e di un adeguato supporto scientifico, l’azione deleteria dell’uomo. Quello che è avvenuto sulla strada protostorica del pianoro della Madonna della Stella è emblematico di una avventatezza operativa incomprensibile e inaccettabile.
In un dialogo ideale tra Rumiz e la via Appia, quest’ultima così si esprime: “Impara a leggere il senso delle parole. Strada significa stratificazione di materiali edilizi, se sopra le mie fondamenta, il basolato, le crepidini e le ghiaie oggi hanno messo il cemento e l’asfalto significa che gli dei lavorano per la mia sepoltura. Mi ritroveranno, forse gli alieni, fra altri duemila anni”.
Quanti vecchi sentieri sono segnati nella calcarenite di Gravina, anche alla vista del distratto osservatore essi si presentano: basta seguirne le tracce. Un probabile parco dell’acqua e della pietra e augurabili istituende piste ciclabili devono ancorarsi a queste antichissime tracce, senza l’aggiunta di superfettazioni ma, naturalmente, evidenziate. Bisogna evidenziare le trame dei sentieri che definiscono la labirintica bellezza di un luogo e connotano l’essenza onirica del viaggio che libera il viaggiatore della costrittiva depauperante linea retta.