Politica

La consigliera Ketti Lorusso replica agli attacchi subiti

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In questi ultimi giorni ho letto post su fb e articoli di testate giornalistiche online che mi hanno definito la “stampella” di questa amministrazione, facendomi passare, ma senza riuscirci, per una persona dalla dubbia moralità che, chissà per quale scopo personale, avrebbe contribuito a mantenere il numero legale, necessario per proseguire la seduta consiliare del 27 marzo scorso. 

A dichiarare ciò - continua- la consigliera pentastellata - non è stato un “avversario” politico, presente in aula e unico titolato a parlare, ma un gruppo di facinorosi che ha deciso di alterare e strumentalizzare gli accadimenti per avere un misero momento di gloria. 

Per rispetto delle mie colleghe portavoce, del gruppo di attivisti che ci sostiene, dei simpatizzanti e dell’elettorato di cui sono espressione - sostiene la Lorusso - voglio chiarire, una volta per tutte, che sono rimasta in aula perché, in quel frangente molto concitato, non avevo compreso che si stesse procedendo all’appello per la verifica del numero legale e, quando le mie colleghe erano già fuori dall’aula, da un rapido conteggio dei presenti, mi sono resa conto che la mia presenza fosse irrilevante perché il numero di 13 consiglieri era stato già raggiunto. 

Ad ogni buon conto - incalza la consigliera di minoranza - ai mistificatori della realtà sfuggono le regole elementari che sono alla base di ogni consiglio comunale. 

Agli stessi, per evitare magre figure, sarebbe bastato leggere l'art. 59 del Regolamento comunale che stabilisce l’importanza della verifica del numero legale solo in seguito ad un secondo appello che, qualora accerti la non sussistenza del numero legale, impone di dichiarare deserta l’assemblea consiliare. Nel nostro caso eravamo al primo appello. 

Consiglio a questi signori di rassegnarsi all’idea che, per quanto ci possano provare, non riusciranno ad infangare la mia reputazione e quella delle mie colleghe.

Se ciò non bastasse, chi ha seguito lo scorso consiglio comunale e chi ha guardato il successivo #tirendiconto, ha sicuramente colto la mia ferma posizione contro la sciagurata gestione di questa amministrazione e la mia richiesta di dimissioni del sindaco.

Certa di aver chiarito questo increscioso episodio - conclude Ketti Lorusso- con forza e determinazione rimando al mittente tutte le accuse che colpiscono la mia integrità morale e quella delle portavoce Cataldi e Colavito.

Da ultimo vi garantiamo che questi attacchi non fanno altro che rafforzarci nelle nostre continue battaglie.

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