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GRAVINA: UN COMUNE A GESTIONE FAMILIARE

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A Gravina esiste uno strano modo di fare amministrazione, abbiamo liste personali se non proprio familiari; staff composti o collegati a persone che hanno fondato associazioni che gestiscono beni comunali a spese della collettività; assessori che detengono deleghe con parenti diretti o coniugi che gestiscono appalti comunali e cosi via.

Iniziamo dalla Fondazione E.P. Santomasi, un ente morale e sottolineiamo “morale”, che esiste grazie alla volontà di un grande gravinese, il Barone Ettore Pomarici Santomasi, che volle devolvere il Suo patrimonio economico, artistico e immobiliare, affinché si potesse tramandare e salvaguardare la cultura e le tradizioni locali, oltre a dare, con la creazione della scuola agraria, una possibilità di formazione scolastica ai giovani.

Negli ultimi anni, l’azione politica della sinistra che ha amministrato la Città, ha fatto si che la Fondazione è diventata merce di scambio nelle trattative tra i partiti, perdendo la sua originaria funzione, toccando il suo apice di mercificazione proprio con l’ultimo Consiglio di Amministrazione.

I gravinesi devono sapere che l’attuale presidente della Fondazione E.P. Santomasi è il dott. Mario Burdi, nonché fondatore ed animatore principale della lista civica “Iniziativa Democratica” che siede tra i banchi di maggioranza con un consigliere comunale, anch’esso di nome Burdi (guarda caso) ed un assessore in giunta, prima Grazia Laico (figlia) e oggi Pino Laico (padre), senza soluzione di continuità e di vergogna, come se gli assessorati fossero delle monarchie che vengono conferiti per discendenza.

Tra le deleghe conferite ai due Laico, rientra anche quella alle “politiche per la valorizzazione della peculiarità dell’offerta turistica gravinese”, delega di certo collegata a doppia mandata ad una materia importante come il turismo, e dunque connessa alla Fondazione Santomasi, creando una sorta di comparto ad appannaggio esclusivo di una lista familiare.

 

 

Oggi, la Fondazione Santomasi ha assunto il compito di “longa manus” del Sindaco, il quale la usa per i propri giochetti, soprattutto quando si tratta di superare ostacoli rappresentati da bandi pubblici per l’affidamento di lavori e/o gestione di beni comunali, assegnandoli direttamente a tale Ente che, essendo un Ente di natura privata, non è tenuto a fare bandi.

L’ultimo esempio di quanto detto, lo abbiamo avuto negli ultimi giorni, con l’annullamento di ben due bandi comunali: quello per la gestione del complesso di Santa Sofia (capitolo che nei prossimi giorni sarà oggetto di specifico approfondimento) e quello per l’affidamento di eventi e spettacoli inseriti nel cartellone della Fiera San Giorgio (anche per questa circostanza vorremmo comprendere diverse cose che al momento non ci sono chiare), affidando tale incarico direttamente alla Fondazione Santomasi che, nel proprio Statuto non contempla tale funzione e soprattutto non crediamo che un “ente morale”, nato per divulgare cultura e conoscenza, debba occuparti di spettacolini di intrattenimento e cabaret.

La motivazione di tale raggiro è fin troppo chiara: qualcuno, dopo aver messo le mani sulla Fiera, si è voluto appropriare anche degli eventi cultuali ad essa collegati.

A questo punto, chiediamo ufficialmente al Presidente pro tempore del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Santomasi, di non prestare il fianco a tali giochi, ricordando che la Fondazione è un patrimonio della comunità gravinese sia in termini di valore artistico, culturale e patrimoniale ma anche morale, perché la memoria del Barone non può essere barattata in cambio di una riconferma.

Nelle more che gli organi preposti a garantire la legittimità degli atti amministrativi (Segretario Generale e Dirigenti) prendano una posizione su quanto affermato, comunichiamo sin d’ora che nei prossimi giorni provvederemo a notiziare gli organi competenti su questa gestione opaca della cosa pubblica.

Gravina in Puglia, 11/04/2019

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