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Cultura ed Eventi

MAGICA SERATA ALLA BIBLIOTECA FINIA

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Un’altra serata di cultura ieri presso la Biblioteca Finia: i proff. FEO e LAISO hanno interloquito per parlarci di Petrarca e della sua biblioteca.

Francesco Petrarca, uomo di cultura, preumanista, amava molto leggere e scrivere; viaggiava molto e in ogni luogo in cui si recava comprava libri, ovviamente scriveva tanto e si narra che, non avendo tanto tempo a causa dei continui spostamenti, scrivesse mentre era a cavallo.

Al seguito di ogni suo viaggio vi erano tante carrozze che trasportavano libri ma alla fine questa grande biblioteca privata ebbe a scomporsi avendo, il Petrarca, suddiviso la sua vasta collezione di manoscritti oggi presente in varie città e specialmente in Francia.

Parecchi anni prima di morire (1374), durante il soggiorno a Venezia del 1362, Petrarca maturò l'idea che proprio la città lagunare avrebbe potuto accogliere degnamente la sua biblioteca, l'insigne poeta avrebbe lasciato i propri libri “purché non si possano né vendere né separare”, tenuti “in un luogo sicuro... lontano dal fuoco e dalla pioggia”, affinché si conservino “perpetuamente per sua gloria, e utilità e piacere dei nobili e letterati cittadini”.

Era il lungimirante disegno dell'istituzione di una pubblica biblioteca.
Non ebbe attuazione, ma su quel l'idea si fondò la futura biblioteca di San Marco.

Di quanto sopra e di tanto altro i molti presenti, tra cui parecchi giovani, hanno potuto arricchire la propria conoscenza culturale e sentirsi appartenenti ad una società concepita in maniera diversa dall’attuale.

Commenti (1)
Grazie
1Giovedì, 11 Aprile 2019 13:11
Michele Feo

Grazie per il resoconto, e, attraverso lei, grazie al vescovo sua eccellenza Giovanni Ricchiuti, a don Giacomo Lorusso, agli amici della Biblioteca Finia, a tutti i preßenti. Grazie per le belle fotografie, che saranno un caro ricordo. Gentile, colto e raffinato e stato il prof. Laiso, attento e partecipe il pubblico. Sono felice dell'accoglienza che mi offre la città di Gravina. Abbraccio tutti petrarchescamente con le braccia dell'anima. Michele Feo

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