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CONSIGLIO COMUNALE CON ALCUNE NOVITA’ SOSTANZIOSE

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Dopo oltre tre mesi, ieri si è celebrato il primo consiglio comunale del 2019 ma, nonostante fosse passato tanto tempo, i punti all’ordine del giorno come già detto non presentavano tante questioni che interessassero indirizzi politici per la “crescita” della comunità.

A dimostrazione di quanto sopra ben 11 consiglieri si sono subito prenotati per le interpellanze e le interrogazioni, gioco forza che il presidente abbia dovuto concedere più del doppio del tempo previsto dal regolamento che è di 60 minuti.

Come al solito, nell’affrontare le tante questioni poste spesso il clima si è “surriscaldato” perché i consiglieri proponenti tentavano di replicare non sentendosi soddisfatti delle risposte: il caso di Lovero che dopo un anno e mezzo non gli è stato concesso l’accesso agli atti che riguardano la Fondazione Santomasi, Ente che beneficia di tanti finanziamenti da parte del Comune; il caso Colavito che ha contestato la mancanza di incontri pubblici sulla questione “Rigenerazione Urbana” anche se il progetto approvato fa tanto riferimento alla trasparenza.

Molti delle interrogazioni poste si è scelto di chiedere le risposte scritte, per esempio: “Consulta della disabilità”, “PEBA”, “sede CABA”; chissà se saranno mai date.

Il clima dell’adunanza, in realtà, non è stato sereno sin dall’inizio considerato che i consiglieri di Gravina On non erano presenti in aula così come era assente l’unica assessora di riferimento: la vice sindaca Matera; i motivi da ricercarsi nella mancanza della nomina ad assessore nella persona proposta dalla compagine?

Il sindaco, senza fronzoli, ha detto di non accettare questo comportamento avendo posto la questione “quote rosa”. Se così fosse ci è sembrato di capire qualcosa e che la soluzione del caso fosse prossima perché l’assenza dell’assessore Lorusso e la presenza, tra il pubblico, dell’ex assessora Grazia Laico che vorrà dire?

Altro aspetto venuto “alla luce” sarebbe il passaggio di Varrese nel gruppo di maggioranza, qualcuno ci ha detto che il consigliere avrebbe in tasca la tessera del PD; se così fosse si spiegherebbe il suo restare in aula mentre veniva chiesta la verifica del numero legale.

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