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Politica

C’era una volta l’UNESCO

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Da un post su Facebook apprendiamo che il Sindaco Valente, nelle prossime ore, con atti ufficiali sosterrà la candidatura a patrimonio dell’Unesco della Via Appia (che passa da Gravina), unitamente ai Comuni di Benevento e Brindisi.

Scelta legittima, ma a questo punto le domande sono: la candidatura all’Unesco con la città di Matera è ancora in essere? Si sta optando per una nuova e diversa candidatura?  E se così fosse, non sarebbe giusto condividere la scelta rendendo partecipe la cittadinanza, vista la tematica?

La storia di questa improbabile candidatura comincia nell’ottobre 2013, quando Alesio Valente, già Sindaco, incontrò a Roma il Segretario Generale del MiBACT manifestandogli la volontà di inserire la città di Gravina nella lista dei siti patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO e richiedendogli formalmente un’ispezione preliminare atta a valutare i siti della civiltà rupestre.

Il 13 novembre 2013 si procedette ad un sopralluogo al quale seguirono incontri con i tecnici del Ministero ed il Sindaco di Matera.

Ne derivò il seguente riconoscimento: “Gravina meritevole di attenzione”; tutto lasciava intravedere un rilancio culturale, con riflessi positivi sul turismo e sull’economia della nostra città.

Nel frattempo attraverso “l’unione d’intenti” si provò a condividere un percorso unitario, proponendo Gravina quale estensione della città di Matera, per la nascita del Sito: “I sassi e le Chiese rupestri di Matera”, Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Nel 2015 l’arch. Laureano approntò un dossier per l’iscrizione nella Lista Indicativa Italiana, propedeutica alla candidatura del Comune di Gravina a Patrimonio Unesco ed un protocollo d’intesa fra vari enti istituzionali.

Nel frattempo nella politica locale abbiamo assistito a rimpasti di giunta, continui mal di pancia, esercizi di equilibrismo e nessun risultato.

E’ cronaca di oggi la notizia sulla candidatura della via Appia.

Temiamo che il procedimento UNESCO della nostra città sia in un vicolo cieco, una delle tante chimere, una delle tante speranze disattese per la nostra comunità.

Gravina è iscritta nella Tentative List? Riusciremo a vedere finalmente il traguardo di un riconoscimento UNESCO?? La città esige una risposta.

Noi di Art.1 di Gravina, crediamo che sulla questione ci debba essere una discussione aperta e partecipata.

Agli amministratori di questo Comune l’ardua risposta.

Gravina in P., 06/12/2018

Commenti (1)
Giusti rilievi e qualche doverosa precisazione
1Venerdì, 07 Dicembre 2018 07:49
Pinuccio

Premesso che il sindaco ha postato, sulla sua pagina facebook, la promessa di adire le vie per inserirsi nella proposta di Benevento e Brindisi per il riconoscimento Unesco della Via Appia, dopo la mia "provocazione", per le stesse vie, perchè di suo, Valente, non sa metterci nulla; non ci ha mai messo nulla di suo; considerato che in quel post ha prodotto una valanga di bugie, della serie: "e non a caso ne abbiamo fatto un punto centrale delle nostre azioni aderendo al circuito Appianet, partecipando con iniziative locali all’Appia Day e, ancor prima, ospitando a Gravina il giornalista Paolo Rumiz (in foto, ospite in Comune) che col suo reportage ebbe il merito di riaccendere i riflettori sulla Regina Viarum", non ha fatto riferimento, per esempio, all'anno successivo, quando il giornalista Rumiz tenne un incontro nei pressi dell'Anfiteatro di Fondovito e lui risultò assente, come anche qualcuno dei suoi delegati rimpastati. Ha dimenticato di fare riferimento alla vicenda Unesco-Matera- siti rupestri, quando doveva recarsi a Roma insieme all'architetto Laureano e il professionista, consulente Unesco, si vide costretto ad affrorntare da solo la delicata vicenda, perchè lui fece il disertore. Comunque, nell'uno o nell'altro caso, c'è un denominatore comune tra i due episodi Unesco: che Gravina non riesce mai ad essere originale, cerca sempre di attaccarsi al carro di altri proponenti, andando, come suole dirsi, a rimorchio. Un'ultima annotazione. Il sindaco di Brindisi, intervistato dal TG3 Puglia, commentando il deliberato del suo esecutivo, ha menzionato Benevento, comune che ha già deliberato nel senso del possibile riconoscimento alla Regina Viarum,ed ha auspicato che analogo passo venga fatto anche dal sindaco di Roma. Non so se ha dimenticato o ha ignorato, volutamente, altri comuni che potrebbero o avrebbero dovuto intraprendere una simile iniziativa, ritenendo inifluente la loro presenza e accreditando solo i comuni capoluoghi. Le affermazioni del primo cittadino brindisino lasciano dei dubbi. Forti e sostanziali.

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