Cultura ed Eventi

La bellezza dei muretti a secco

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Si è da poco concluso il “Festival della Ruralità” al fine di sensibilizzare sulle ricchezze che si trovano sulla murgia. Su questo territorio non è difficile trovare i cosiddetti muretti a secco, essi sono costruzioni in cui si ammassano pietra su pietra non usando alcun altro elemento tranne, a volte, terra secco.

Ebbene quest’arte che è di casa in alcuni Paesi tra i quali è da annoverare anche l’Italia, è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco, un giusto riconoscimento a una tradizione che in Italia unisce da nord a sud dalla Valtellina alla Valle d'Itria, realizzata e conservata nel tempo grazie al lavoro di generazioni di agricoltori impegnati nella lotta al dissesto idrogeologico provocato da frane, alluvioni o valanghe.

La candidatura della pratica rurale dell'arte dei muretti a secco è stata portata avanti dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo in sinergia con il MAECI e con la Commissione nazionale Unesco. La decisione è stata approvata all'unanimità dai 24 Stati membri del Comitato, riuniti a Port Louis.

Per quanto riguarda la nostra città merito va riconosciuto a Michele Capone che con la sua attività di laboratori didattici fa conoscere ed istruisce alle scolaresche il modo di costruire questi muretti dove si formano dei vuoti nell’ammassare le pietre e servono perché l’aria possa passare da un lato all’altro dando stabilità agli stessi.

Nono solo ma Michele ripropone quest’arte a tutte le fiere a cui partecipa, l’ultima delle quali è stato a Vicenza; arte che unitamente ai prodotti tipici locali promuovono il turismo.     

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