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Cronaca

Black out all’Ospedale della Murgia

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Non è stata la prima volta che all’Ospedale della Murgia venga a mancata l’energia elettrica provocando disagi specialmente ai pazienti.

E’ capitato nuovamente martedì mattina, già dalle sette di mattina si è dovuto chiamare i tecnici elettricisti al fine di ripristinare il tutto e poter erogare le prestazioni sanitarie; sta di fatto che tanto avviene a causa di infiltrazione di acqua in occasione di forti temporali che provocano umidità all’impianto elettrico ma, non si è ancora provveduto alla risoluzione definitiva del problema.

Martedì mattina la cattiva esperienza l’ho vissuta personalmente: ho accompagnato una persona al reparto di Oncologia posto al VI piano e lo si è dovuto raggiungere a piedi perché gli ascensori non funzionavano, una volta arrivati la paziente accusava affaticamento per lo sforzo prodotto tanto che i medici l’hanno sottoposta a visita cardiologica per appurare se poteva affrontare la terapia.

Ma le difficoltà erano parecchie, basti pensare ai dializzati, a chi doveva sottoporsi ad una semplice radiografia, alle persone in carrozzelle o incinte che dovevano raggiungere i piani superiori.

Un ospedale che, pur inaugurato solo nel 2014 dopo venti anni dalla posa della prima pietra, ha problemi di funzionamento di vario genere; eppure è stato dichiarato essere un nosocomio di primo livello.

Le ragioni di tutto ciò sono da addebitare a tanti aspetti, a cominciare dal fatto che esso è localizzato in una zona periferica rispetto a Bari; invero un suo accettabile funzionamento toglierebbe utenza a strutture quali il “Miulli” di Acquaviva o al presidio “Madonna delle Grazie” di Matera.

Un esempio eclatante di quanto sopra è la mancanza dell’emodinamica anche se in una stanza sono imballati i macchinari, i responsabili e i politici preferiscono che debbano continuare i viaggi della speranza; insomma manca quella volontà politica perché si vuole che i cittadini residenti in tali zone devono continuare ad essere catalogati di serie “B”.  

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