Cultura ed Eventi

Educazione alla cittadinanza. Impegno dell’ANCI, disinteresse e menefreghismo del sindaco Valente

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Il 20 luglio scorso, in tutta Italia, a cominciare da Firenze, è iniziata la raccolta firme per la istituzione, nelle scuole, di un’ora di lezione sulla educazione alla cittadinanza, dopo che il 14 giugno scorso era stata depositata, presso la Corte di Cassazione,la proposta di legge di iniziativa popolare fatta propria dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani . Noi, a Gravina ne sappiamo niente? E’ stato diramato un comunicato stampa da parte del Comune in tal senso? Nulla. Come mai, in questa città non è stata avviata la raccolta firme e non si è fatto parola? Tutto tace nella più assoluta indifferenza. Bisogna chiederlo al signor sindaco. Ora impegnato a mietitrebbiare, ora a dirimere i contrasti interni alla sua maggioranza, ora a fare della città la città dei palloni gonfiati, come quelli che si vedono in giro per le stanze comunali o per le vie cittadine in alcune occasioni solenni o all’interno dei palloni aerostatici. E’ vero, per raggiungere il tetto massimo di 50.000 firme su scala nazionale c’è tempo fino al 13 dicembre prossimo, ma, intanto, finora, la città non è stata neanche informata. L’iniziativa intrapresa dall’ANCI ci sembra abbastanza interessante, perché ha lo scopo di introdurre nell’ordinamento scolastico una materia di studio che un tempo si chiamava Educazione Civica. Sembra un ritorno al passato, ma è un doveroso ritorno alle origini di una cultura un tempo esistente e poi, man mano, fatta scomparire. I motivi dell’iniziativa sono racchiusi nelle dichiarazioni del presidente Anci, Antonio Decaro, sindaco di Bari, città metropolitana: “Rispetto a episodi frequenti di noncuranza per i beni di tutti e di scarsa consapevolezza delle conseguenze di azioni sconsiderate, dall’imbrattare un muro allo sporcare la strada, noi sindaci – ha detto il primo cittadino barese – proviamo a rispondere con l’introduzione della materia di educazione alla cittadinanza in tutte le scuole. “Una materia – ha continuato – per interrogarsi sulle regole e sul loro significato, sul rispetto del bene comune e dell’altro. Diritti e doveri, quel che fa di ciascuno di noi un cittadino migliore. Dedicare cura alla formazione di una coscienza civica, sotto tutti gli aspetti, potrà assicurare preziosi alleati a tanti che si battono ogni giorno per il rispetto delle regole e della legalità. Una coscienza che avrà, inevitabilmente, riflessi positivi anche sul rapporto con gli altri, anche con i propri docenti, sempre più spesso vittime di aggressioni”. Di fronte a questo argomentare serio e preoccupante, al tempo stesso, il sindaco di Gravina che fa? Dorme. Se ne frega. O manda in onda la pubblicità di se stesso. Sembra che il discorso non interessi né lui, abbisognevole di apprendere le nozioni del civismo e dell’educazione civica e né sia interessato che i suoi cittadini siano o possano diventare un pochino più civilmente civici di lui.

                      Giuseppe Massari

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