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Cultura ed Eventi

LA DANZA DELL'AMATO DELLA VITA

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Dal Vangelo secondo Marco (Mc 5,21-49)

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: "Chi mi ha toccato?"». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Commento:

Tutto canta e odora di vita in questa 13^ Domenica del Tempo Ordinario.  Nel Libro della Sapienza così vien detto: "Dio non ha creato la morte... Egli ha creato tutte le cose perché esistano" (cf.Sap.1,13-15;2,23-24). Dio ha fatto ogni creatura a Sua immagine, cioè incorruttibile, immortale, ma per invidia del "diavolo" (colui che "separa" dal Progetto felice di Dio), noi facciamo esperienza di morte.

Colui che è "Amante della vita" si rivela nella pagina odierna del Vangelo. In essa vengono presentate due persone, che non riescono a vivere: una donna soffre di perdite di sangue (emorroissa) da 12 anni (tempo di pienezza nella Bibbia), esclusa da tutte le relazioni sociali, religiose, costretta alla solitudine. Una fanciulla, poi, anch'essa di 12 anni, che si dimena tra la vita e la morte. Gesù si rivela come Colui che ama la vita, poiché, come afferma la Sapienza, "Dio non ha creato la morte,... ma tutto per l'esistenza" (capp.1-2). La prima donna tocca il "mantello" (segno della personalità ed autorità del Maestro); la fanciulla, portata dal padre Giàiro, si lascia raggiungere dal comando di Gesù ("talità kum": "ti dico, fanciulla, àlzati").

Toccare Gesù nella nostra fragilità significa essere avvolti nella  misericordia e compassione del Medico dei corpi e delle anime. Sì, perché ognuno di noi somiglia a quella donna è fanciulla: c'è qualcosa di negativo, paralizzante, di malato dentro di noi, che ha bisogno di Qualcuno che si avvicini, ci rimetta nuovamente nella lotta per la vita, con la forza e il coraggio dell'amore.

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