Cultura ed Eventi

20 giugno: Giornata del rifugiato.

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L'appuntamento, fortemente voluto dall'Assemblea Generale dell'Onu nel 1951, nello stesso giorno in cui l'assemblea approvò la convenzione di Ginevra, nasce con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica su una condizione - spesso oggetto di campagne diffamatorie e strumentali - che oggi coinvolge ben 70 milioni di rifugiati e richiedenti asilo nel mondo. Il numero più alto dall'approvazione della convenzione di Ginevra a oggi.

Nel numero totale sono inclusi 25,4 milioni di rifugiati che hanno lasciato il proprio Paese a causa di guerre e persecuzioni: 2,9 milioni in più rispetto al 2016 e l'aumento maggiore registrato in un solo anno. I richiedenti asilo che al 31 dicembre 2017 erano in attesa di una decisione in merito alla di protezione sono aumentati da circa 300.000 a 3,1 milioni. Le persone sfollate all'interno del proprio Paese rappresentano 40 milioni del totale.

I Paesi maggiormente colpiti sono per lo più quelli in via di sviluppo. Ogni giorno sono costrette a fuggire 44.500 persone, una ogni due secondi. Mai come quest’anno la giornata del rifugiato assume forti connotati di discussione in virtù delle posizioni assunte da alcuni Paesi, tra cui la nostra Italia. Non vi è dubbio che nessuna Nazione può decidere per conto proprio, è necessario che tutti debbano partecipare a dare una soluzione a cominciare dall’accettare le persone costrette a fuggire.

Oggi diverse le iniziative che si terranno nelle varie città, ovvio però che il problema non lo si deve porre solo nell’odierna giornata; necessario un tavolo permanente di discussione per trovare le migliori soluzioni e dare dignità all’essere umano.

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