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Cultura ed Eventi

VIENI, SOFFIO DELLA MIA VITA!

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Dal Vangelo secondo Marco (Mc 15,26-27 / 16,12-15)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Commento:

Oggi celebriamo la Pentecoste, che dal greco antico pentekostè (heméra), cioè "cinquantesimo" giorno dopo Pasqua: l’Amore si versa dal Cuore della Trinità sugli Apostoli, Maria e su tutti noi. Oggi, ognuno di noi è invitato rinnovare il nostro stantìo “guardaroba”: “habitus”, come virtù, capacità, abilità, dono, abito. Lo Spirito Santo è Colui che ci aiuta a confezionarci una serie di qualità e capacità da persone mature; una serie di qualità non frutto di uno sforzo umano.

Lo Spirito ci è dato come Dono, e in questa Domenica, invochiamo, come stando nella stanza superiore di Gerusalemme, il dono della FORTEZZA e della PAZIENZA, ingredienti di maturità, così carenti oggi. Forte è una persona che è “resiliente”, capace, cioé, di resistere all’urto dell’attacco del Maligno, senza frantumarsi; è capace di reagire di fronte ad uno scacco, senza sentirsi un fallito, una persona … KO. Siamo diventati così fragili, come una pagina di carta velina di fronte alla “pioggia nera” del Male, tanto che, a volte, ci si sente come “banderuole”, in balìa del vento. Invocare lo Spirito per essere persone che sanno andare “controcorrente”, senza lasciarsi portare via dalla corrente delle mode.

Forte, secondo lo Spirito, è colui che, nel pericolo e nel feriale, non baratta i Valori Fondamentali con un … piatto di lenticchie, con scelte da … scoglio, accettando con coraggio di saper prendere il largo, con scelte decise, precise e saporose. Ecco l’altro Dono, che invochiamo dallo Spirito Santo: la PAZIENZA. S. Giacomo, nella sua Lettera cattolica ci offre un esempio molto eloquente, quello del paziente agricoltore, che sa attendere con pazienza che il seme si radichi, si perda nelle zolle, muoia e, lentamente, accetti il nuovo vestito di pianticella di grano. Siamo un po’ tutti figli della fretta! Una volta, si diceva “qui, tutto e subito!”. Invece il cammino e l’azione dello Spirito Santo conosce tempi lunghi. Il tempo della pazienza è lo stile e l’arte della Natura, che non ha fretta, specialmente se si tratta di dare vita ad un albero gigante.

Ricordiamo una favola: una zucca e una quercia. Un giorno un seme di zucca volò ai piedi di una gigantesca quercia. Subito si interrò e mise radici. Nel giro di pochi giorni dal seme nacque una tenerissima pianta di color verde pastello. In un mese si era già sviluppata e diventata adulta. Guardando all’insù, vide questo enorme albero. Gli chiese: “Tu quanto tempo ci hai messo per crescere così?”. E la quercia rispose: “Più o meno 150 anni!”. “Possibile!? Tanto tempo!!! Guarda il mio fusto e le mie larghe foglie: il tutto si è sviluppato in poco meno di un mese!!!”. E si pavoneggiava per questa rapidità. Dopo qualche settimana, sopraggiunse una violenta tromba d’aria, che non smosse di un millimetro la possente e ben radicata quercia, ma spazzò la pianta della zucca in un batter d’occhi!

È questa la situazione di tanti “credenti” che credono di poter affrontare le traversìe della vita e le forze contrarie del Male senza poderose radici! La Liturgia dà un nuovo nome allo Spirito Santo: “Paràclito”. Colui, cioé, che è vicino a noi nella lotta, l’Avvocato contro il Maligno. Colui che «lava ciò che è sórdido, bagna ciò che è árido, sana ciò che sánguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato» (Sequenza di Pentecoste). Con Simone il Teologo, invochiamo: «Vieni luce vera, vieni vita eterna, misterioso nascosto, tesoro senza nome… Vieni gioia eterna, corona che non appasisce… Vieni tu che hai desiderato e desideri la mia anima miserabile… Vieni tu che per me sei diventato un desiderio infinito. Vieni, soffio della mia vita, … mia gioia, mia gloria». Vieni, o Spirito, che in noi sia Pentecoste!

                                                                                          Don Sante Ferrulli

                                                                       Parrocchia SS. Nicola e Cecilia - Gravina

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