Cronaca

Per la Fiera, fiere proposte

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Gravina, per bocca dei suoi amministratori, sia in campagna elettorale, anzi , proprio in quel contesto propagandistico passò l’idea che fosse quasi fatta, che in altri momenti della vita pubblica, ha sempre millantato di poter essere inserita nel patrimonio Unesco. La qual cosa non ci è mai dispiaciuta. Non solo per il prestigio internazionale che la città avrebbe assunto, quanto anche per le ricadute in termini di immagine turistica. Se non che, purtroppo, l’iter è fermo. Migliaia di euro buttati, senza portare nulla a casa, neanche il premio di consolazione che si sperava di avere: allargare il patrimonio Unesco dei Sassi di Matera, unendo l’habitat rupestre delle gravine in un unicum territoriale. Al di là di questa occasione, forse, non del tutto irrimediabilmente persa, la stessa città legale, istituzionale ha, se vorrà, se ne ha le capacità, le volontà e le facoltà una possibilità di riscatto. Di rientrare, sia pure indirettamente, nel novero della sua internazionalizzazione o mondializzazione sul piano turistico, storico, ambientale e culturale. Di qui le proposte che ci permettiamo lanciare nel contesto della prossima 724^ edizione della Fiera San Giorgio, ormai alle porte, e scenario naturale, idoneo per riprendere il percorso della Via Appia e quello della Transumanza, per i quali progetti è stata avanzata, in altre sedi e in consessi di qualificata competenza, la proposta di inserimento nel patrimonio dell’Umanità. Essendo, la città, lambita da queste due importanti arterie storiche di comunicazione, potrebbe avviare i dovuti e necessari passi per capire quale ruolo potrebbe avere. Quali benefici trarrebbe e quali reali possibilità ci sono per rientrare a pieno titolo sulla scena mondiale. Temiamo, però, che i nostri amministratori, presi da ben altri interessi più squallidi, più pacchiani, di più basso profilo, del vivere alla giornata, sopravvivendo ora ai tempi di guerra ora a quelli meno nobili dei necessari e doverosi salti di qualità, nulla faranno o nulla stanno facendo, perché, anche da questo punto di vista sono ignoranti, nel senso che ignorano le possibilità e le potenzialità per riscattare il nostro territorio. Noi, abbiamo ritenuto che la Fiera fosse o potesse essere la vetrina e la tribuna giusta per lanciare fieramente ed orgogliosamente le due proposte, perché non va dimenticato che la nostra campionaria essendo, anche, agricola e del bestiame, storica per certi aspetti, va di pari passo con le due vie di comunicazione; va di pari passo con quella che è stata la storia agricola dei coltivatori e dei contadini, con quella intrecciata degli allevatori di bestiame. Abbiamo provato, sicuri che le nostre idee cadranno nel vuoto colmato solo dalla insensibilità, dall’incoscienza dall’ignoranza di quanti hanno l’ardire d rappresentare la città, senza nulla fare. Senza mai avere la capacità di pensare, andando oltre  alle proprie limitatezze esistenziali, intellettuali e culturali; senza mai avere la capacità di sapersi proiettare o sapersi affacciare oltre gli spazi del proprio naso.

Giuseppe Massari

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