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Politica

Comunicato del consigliere DI MEO

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Dopo aver tentato con tutte le mie forze di evitare il divorzio politico dal gruppo di Gravina On, dal quale sin d’ora mi dissocio, avverto la necessità di esprimere il mio totale dissenso dalle iniziative intraprese in questi giorni dal gruppo di Gravina On, per aver costituito  un PATTO FEDERATIVO con i Socialisti e Democratici (peraltro non condiviso con la base del gruppo, sottoscritto compreso) che ha come unico scopo quello di minare la stabilità del governo cittadino, facendo dimettere due assessori e sfiduciandone un terzo per non aver accettato le dimissioni. Patto che sulla carta è animato dalla richiesta, condivisibile, di una maggiore partecipazione delle forze politiche nelle decisioni e nelle scelte programmatiche, ma che di fatto si concretizza in una richiesta di spartizione di poltrone, di deleghe assessorili più “pesanti”, di ingressi in ruoli di staff, che nulla hanno a che fare con la buona politica.  

 La cosa che lascia sconcertati è il fatto che questo accada all’indomani di una sentenza del Consiglio di Stato che ha riconosciuto la legittimità del risultato elettorale dell’11 giugno scorso e che ha risvegliato le aspettative di una città intera, altrimenti destinata ad un lungo periodo di commissariamento. Ma soprattutto all’indomani di un risultato elettorale del 4 marzo, dove i cittadini ci hanno fatto capire di essere stanchi del tradizionale modo di fare politica. Ci hanno chiesto di mettere da parte l’arroganza, le pretese di visibilità partitiche, perché non c’è niente di più visibile da mettere al centro dei nostri interessi, l’intera comunità gravinese. Queste logiche sono lontane anni luce dal mio modo di intendere e di fare politica.

Quando mi sono candidato l’unico “patto” che ho assunto in campagna elettorale è stato quello fatto nei confronti della città e della maggioranza che i cittadini hanno espresso.  E’ stato quello di impegnarmi ad agire nella più completa trasparenza, tralasciando gli interessi personali e le critiche pretestuose. E’ stato quello di diffondere il principio secondo il quale chi intende fare politica lo deve fare in una logica di servizio verso la comunità e non per interessi personali o per occupare una poltrona.

Tanto mi è sembrato doveroso comunicare agli elettori che mi hanno sostenuto nella passata consultazione elettorale, i quali, ne sono sicuro, condivideranno le ragioni del mio dissenso e della mia dissociazione dal gruppo di Gravina On, confermando la mia appartenenza alla maggioranza ed il sostegno al Sindaco Alesio Valente, come deciso dagli elettori.

 

Il Consigliere Comunale

Vincenzo Di Meo

Commenti (1)
Qualche domanda, così, semplicemente
1Mercoledì, 21 Marzo 2018 06:53
Pinuccio

Di fronte ad una lettera che sembra dignitosa, e non lo è per il significato che la parola dignità va sempre di più assumendo nella sua poca valenza e sottigliezza culturale dei nostri giorni, mi chiedo e chiedo, civilmente, al firmatario, senza ombra di polemica, ma per un obbligo nei confronti di quella comunità che si dice di servire: come mai non si è mai stati d’accordo sul patto federativo e lo si sbandiera solo oggi? E’ una domanda, non una provocazione. Leggo la parte finale della lettera , e credo di non aver letto male: "Quando mi sono candidato l'unico "patto" che ho assunto in campagna elettorale è stato quello fatto nei confronti della città e della maggioranza che i cittadini hanno espresso. E' stato quello di impegnarmi ad agire nella più completa trasparenza, tralasciando gli interessi personali e le critiche pretestuose. E' stato quello di diffondere il principio secondo il quale chi intende fare politica lo deve fare in una logica di servizio verso la comunità e non per interessi personali o per occupare una poltrona". Secondo quesito: Di Meo, ma hai riflettuto prima di scrivere le parole da me evidenziate? A me pare di no. Basta farti un esamino di coscienza e ti renderai conto di quanto sei stato colpito dalla sindrome di demagogia e quanto sei stato mendace con la tua coscienza e con quella di chi ti ha spalleggiato, sorretto, sostenuto e sponsorizzato. Pensaci, Enzino!

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