Cultura ed Eventi
Giovanni Divella, medico, parlamentare e sindaco di Gravina ci ha lasciati.
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08 Mar 2018
- Pubblicato Giovedì, 08 Marzo 2018 12:55
- Scritto da la redazione
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Giovanni Divella, che i suoi pazienti erano abituati a chiamare don Giovanni,nato a Gravina in Puglia il 28 febbraio 1935, da tempo colpito da un male incurabile, oggi, all’età di 83 anni, ha terminato i suoi giorni terreni, preceduto solo qualche mese fa dai fratelli Agostino e Renato. Laureato in Medicina e Chirurgia ha svolto l'attività di medico, sia presso il Presidio Ospedaliero Santa Maria del Piede di Gravina, in qualità di anestesista e sia come medico di base, fino al pensionamento. Nel corso della sua medica, senza mai smetterla, È stato deputato del Parlamento italiano nella XIII legislatura, eletto nel collegio n. 27 della circoscrizione Puglia per la Camera dei Deputati nella coalizione chiamata Polo per le Libertà con il 48,7%. Proclamato onorevole il 09 maggio 1996, è rimasto in carica fino al 29 maggio 2001. Ha aderito al gruppo politico di Forza Italia il 15 maggio 1996 ed è stato membro della XII Commissione Affari sociali dal 4 giugno 1996 al 29 maggio 2001.È stato sindaco della città di Gravina in Puglia dall'8 maggio 2009 al 12 ottobre 2011, eletto con il Popolo della Libertà. Una esperienza nuova, affrontata con slancio, ma insidiata da coloro che lo dimisero forzatamente. Da coloro che lo avevano chiamato, convinto, sostenuto nell’accettare un compito arduo difficile, soprattutto per una persona schiva, silenziosa, laboriosa, attenta, rispettosa. Nel momento in cui fu “pugnalato” dai suoi traditori, senza scomporsi, come era nel suo stile, scrisse una lettera aperta alla città con la quale ebbe il dovuto e doveroso coraggio di denunciare la congiura di cui era stato vittima: "Ho sbagliato avendo riposto fiducia in persone sbagliate" scriveva nella sua lettera alla città riconoscendo di essere stato tradito "per non aver messo in campo operazioni clientelari". Deluso "per i comportamenti di alcuni consiglieri di maggioranza e per l'operato dell'opposizione". Naturalmente, a nome della Redazione, formuliamo la nostra affettuosa solidarietà e vicinanza alla famiglia.