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Cronaca

Ambiente e clima: i fatti salienti del 2017

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A distanza di circa un mese è stato fatto un consuntivo sull’evoluzione ambientale per l’anno 2017.

Non è stato un bell'anno, ma ormai sono diversi anni che tocca constatare la stessa cosa: la salute della Terra peggiora, le sue prospettive si fanno sempre più cupe e la politica è lentissima nel prendere decisioni che possano porre rimedio al problema.

Il 2016 era stato l'anno più caldo di sempre, il 2017 verrà ricordato come il secondo o il terzo anno più caldo di tutti i tempi. Da gennaio a settembre la temperatura media globale è stata di 1,1 °C sopra i livelli preindustriali.

Oltre alle alte temperature, il 2017 ha avuto anche la sua bella dose di eventi catastrofici, tra cui uragani, inondazioni, ondate di calore e siccità, ne abbiamo avuto un intero catalogo di esempi quest'anno.

Nel mese di marzo entrambi i poli terrestri hanno raggiunto il record minimo di ghiaccio. Per gli esperti americani del National Snow and Ice Data Center, negli ultimi 30 anni il Polo Nord si è scaldato più di qualsiasi altra regione del pianeta. Alcuni cambiamenti sono naturali e stagionali, ma le coperture massima e minima registrate durante l’anno 2017 sono le più basse mai viste sia nell'Artico che in Antartide.

Non si tratta di singoli anni neri ma di un autentico trend: a partire dal 1979 ogni decennio l'estensione del ghiaccio nell'Artico è calata in media del 2,8%, secondo i dati forniti dalla Nasa. E se consideriamo solo l'estensione massima il calo è ancor più evidente: 13,5% in media per ogni decennio.

Nel frattempo al polo opposto, il 3 marzo, che segna la fine dell'estate nell'emisfero Sud, il ghiaccio marino che circonda l'Antartide si è ritirato alla sua misura più bassa mai registrata dai satelliti: 184.000 chilometri quadrati in meno del record negativo precedente, registrato nel 1997.

A luglio si è anche staccata dal segmento Larsen C della piattaforma di ghiaccio Larsen della penisola antartica una porzione di ghiaccio grande due volte lo stato del Lussemburgo. E' uno dei 10 iceberg più grandi mai registrati. Un altro record che però non tutti gli scienziati imputano al riscaldamento.

Altro aspetto negativo riguarda l’aumento di produzione della plastica, il mondo nel 2017 ha prodotto 440 milioni di tonnellate di plastica e nei mari finisce tra l'1 e il 2 per cento del totale

Una delle poche buone notizie di quest'anno riguarda il buco nello strato di ozono, quello che preoccupava tutti negli anni '80. Ebbene nel mese di settembre le sue dimensioni massime hanno raggiunto il minimo storico dal 1988, con buone probabilità questo record in particolare è dovuto all'aumento delle temperature in Antartide.

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