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Approvate in Consiglio comunale le osservazioni al PPTR

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Al di là dello squallore, sull’ultimo Consiglio comunale, evidenziato da una nota precedente a firma di Vincenzo Varvara; al di là delle assenze e delle latitanze ingiustificate, irrazionali di qualche amministratore, la seduta, in zona Cesarini, perché la scadenza era fissata al 29 dicembre, ha approvato le osservazioni al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, d’ora in poi PPTR, presentate distintamente, ma facendo un tutt’uno nell’insieme degli scopi da raggiungere e sui rilievi mossi, dagli architetti gravinesi e dall’architetto Giuseppe Lapolla. Quelle dell’Ordine professionale sono state sintetizzate dagli architetti Vito Stimolo, Giacomo Savino e Stefania Lorusso. Nel merito, i due documenti puntano l’attenzione, o meglio, puntano il dito sulle disattenzioni che la Regione Puglia, redattrice del Piano ha avuto nei confronti della città di Gravina, del suo territorio e delle sue implicanze storiche, culturali, paesaggistiche, ecologiche ed archeologiche. Gli architetti , per esempio, si sono soffermati su: “Riqualificazione manufatti storici (masserie, iazzi, beni rurali). Il restauro dei detti manufatti, nonché dei segni identitari del nostro territorio, iazzi, cisterne, beni naturali in genere, porterebbe alla rivitalizzazione di molte aree di grande valore paesaggistico e storico-architettonico. A tal proposito si propone di inserire nelle NTA di Piano misure incentivanti per la riqualificazione paesaggistica di tali manufatti, quali ad esempio l’abbattimento del costo di costruzione per la riqualificazione e la possibilità per gli Enti Locali di definire strumenti e piani specifici di attuazione”. Patto Città-Campagna. A tal proposito si propone che negli effetti pratici, il patto città-campagna, esplicitato nelle linee guida, abbia valore di solo indirizzo, questo perché la delicata questione della perequazione urbanistica e della revisione in chiave contemporanea delle periferie delle città e del loro rapporto con il paesaggio rurale, possa essere affrontata in ambito territoriale e direttamente dalle comunità interessate attraverso la pianificazione locale in sede di PUG e/o Piani o Programmi attuativi”. “Coni visuali e le componenti dei valori percettivi. NTA Art. 85 co. 4, Art. 86 , Art. 87 , Art. 88. Si evidenzia che il Comune di Gravina in P. è interessato dalla perimetrazione di un “Cono Visuale” che individua come fulcro visivo antropico il “PONTE SUL TORRENTE LA GRAVINA”. A tal proposito si propone seguito di una analisi specifica il cono visuale che interessa il territorio di Gravina in P., tracciato dal PPTR adottato, deve essere fortemente ridimensionato in quanto risulta incoerente con lo stato dei luoghi e con la effettiva visibilità degli elementi di pregio naturali e/o antropici”. “Recepimento contenuti Piano Comunale Tratturi. A tal proposito si propone che nelle NTA , probabilmente all’art. 78, sia prevista esplicitamente la possibilità da parte delle comunità locali di intervenire nella ridefinizione delle aree armentizie e delle loro aree di rispetto, nonché di rendere coerente i contenuti del Piano con il quadro normativo regionale vigente”. “Le aree di interesse paesaggistico – ripristino ambientale cave dismesse. Il ritorno o la ripresa dell’argomento sono  stati dettati dal fatto che nel PPTR, sono stati previsti i recuperi delle cave di Cursi, Avetrana e Apricena. Non si fa alcun cenno o riferimento a quelle di Gravina: Il nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale non individua le cave di tufo dismesse nel territorio di Gravina in Puglia! Nel territorio di Gravina in Puglia, e anche a ridosso del centro abitato, ci sono diverse cave ditufo ormai dismesse. Sono costituite da facciate spoglie e che hanno un impatto ambientale notevole, ad esempio, le tufare del “Cozzarolo”. Nella cartografia di riferimento del PPTR relativa al nostro territorio, non vengono individuate cave da riqualificare. A tal proposito si propone di recuperare prima di tutto l’assetto paesaggistico e cercare in contemporanea di renderlo utilizzabile da parte dei cittadini. In questo modo si possono ottenere veri e propri parchi multifunzionali nei quali poter ricreare poli attrattivi multidisciplinari, si può ridare identità a un luogo che fino ad oggi è stato poco conosciuto e valorizzato dai cittadini, dando vita ad aree dedicate allo sport, per lo svago, aree didattiche e zone attrezzate per eventi. Le osservazioni dell’architetto Lapolla sono state mirate sotto l’aspetto ambientalistico ed ecologico. In sintesi, egli sostiene e ribadisce: Nel caso specifico del Comune di Gravina in Puglia si vuole porre l’attenzione agli ambiti con valenza ecologica massima (verde scuro) “corrispondente alle aree boscate” e che dovrebbero coincidere essenzialmente con il bosco “Difesa Grande” di proprietà del Comune di Gravina in Puglia, con i suoi 1.838 ettari. Parte del bosco rientra nella definizione “Valenza ecologica alta” e parte in “Valenza ecologica medio-alta” sicuramente classificato a fronte di una sorta di giudizio qualitativo sulle condizioni forestali: ad esempio la foresta Umbra (Gargano), nota foresta inclusa nel Parco Nazionale del Gargano, viene indicata con “Valenza ecologica massima”. Si chiede di rivedere il giudizio qualitativo sul bosco “Difesa Grande” a fronte delle elevate qualità forestali e selvicolturali: infatti rientra in un SIC e vede la presenza di ben 6 specie quercine compreso il Farnetto “Quercus frainetto” e Cerro “Q. cerris” specie tutelata a livello comunitario. La Puglia si caratterizza nel suo aspetto di paese rurale ed agrosilvopastorale dove il territorio si distingue attraverso una serie di “reti ecologiche minori” parte integrante del paesaggio appenninico. Inoltre la Puglia è caratterizzata da sistemi colturali e morfotipologici unici che compongono la rete ecologica regionale. Si è notato come tra le componenti idrologiche, negli UPC – Reticolo idrografico di connessione della R.E.R. non è stato indicato il tratto idrologico del “Pentecchia di Chimenti”. Si tratta di un torrente ad elevato valore ecologico nel contesto della R.E.R. in quanto nasce dalla parte ad ovest del paese (Botromagno-Acquaversa) e si snoda sino a sud a collegare il SIC “Difesa Grande” e la gravina di Gravina in Puglia, unico tratto naturale del reticolo idrografico con vegetazione igrofila. I suoi argini sono interessati dalla presenza di una popolazione arbustiva e arborea a roverella (Quercus pubescens). Si chiede per tali motivazioni la riperimetrazione in U.C.P. Nella descrizione delle Componenti Culturali ed insediative e nella descrizione degli Usi Civici per quanto riguarda il Comune di Gravina si ricorda che l’intera estensione del Bosco Comunale “Difesa Grande” è stata da sempre intesa come Uso Civico. In particolare il PPTR individua e perimetra il Bosco “Difesa Grande” salvo stralciare due area all’interno del perimetro boschivo. Vengono stralciare due aree: l’ex poligono militare denominato “Campo dei Missili” e una fascia localizzata in località “Lama Lunga”. Sulla prima area stralciata, il vincolo di uso civico dovrebbe essere reintrodotto avendo perso tempo fa tale definizione a seguito dell’acquisizione da parte del Ministro della Difesa. Allo stato attuale l’area è stata acquisita dal Comune di Gravina in Puglia e dovrebbe rientrare nel proprio patrimonio. Si dovrebbe anche riperimetrare la loc. “Lama Lunga” perché rientra nel patrimonio boschivo in possesso del Comune di Gravina e come tale vige l’uso civico. Nella descrizione delle Componenti Culturali ed insediative e delle Zone di interesse archeologico per quanto riguarda il Comune di Gravina si intende far rilevare l’ennesima omissione dell’area di interesse archeologico individuata presso la loc. Vagnari ad ovest dell’abitato di Gravina. Si chiede l’introduzione come nuovo BP. Nella descrizione delle Componenti dei valori percettivi UPC, Strade panoramiche, andava quanto meno tracciata la più nota delle strade panoramiche gravinesi, visitata da molteplici turisti ogni anno e che permette la visione di tutto il centro storico di Gravina, da sud a nord e viceversa. Tale strada denominata via “Madonna della Stella” non può considerarsi esclusa dall’elencazione delle strade panoramiche”.

 

Giuseppe Massari

 

 

 

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